Immagini ad alta risoluzione per valutare l’efficacia dei trattamenti contro Xylella fastidiosa

Per ridurre sia la concentrazione di cellule di Xylella nello xilema degli olivi sia la malattia sintomatica, è stata utilizzata una tecnica di ripristino con biofertilizzanti.

Un biofertilizzante composto da acido zinco-rame-citrico è stato spruzzato sulle chiome degli olivi in questi campi, una volta al mese dalla primavera all’autunno, a partire dal 2016. Più recentemente, lo stesso biofertilizzante è stato iniettato direttamente nei tronchi degli alberi con un nuovo sistema di iniezione intravascolare di precisione endo-terapeutica.

Tale biofertilizzante, brevettato a livello internazionale, può fornire un’attività sistemica rilevante all’interno degli alberi e ridurre sia i sintomi della malattia che la concentrazione di cellule di Xylella nelle foglie della cultivar locale.

Uno studio del CNR e dell’Università di Bari ha applicato dati satellitari multirisoluzione per valutare l’efficacia di tale azione di ripristino sia a scala di campo che di albero.

Per la scala di campo, una serie temporale di immagini Sentinel-2 ad alta risoluzione (HR), per la scala degli alberi, sono state selezionate immagini Pléiades ad altissima risoluzione (VHR).

L’analisi degli indici VHR ha rivelato una diversa risposta delle cultivar ai trattamenti.

I risultati dei dati HR potrebbero essere utilizzati per valutare le condizioni delle piante a livello di campo dopo i trattamenti, mentre le immagini VHR potrebbero essere utilizzate per ottimizzare le dosi di trattamento per ogni cultivar.

Tutti gli indici spettrali analizzati nelle serie temporali di luglio e agosto delle immagini S-2 hanno mostrato valori più elevati nei campi trattati rispetto a quelli non trattati.

Inoltre, l’analisi condotta a scala di campo con i dati HR S-2, combinati con gli eventi meteorologici, sia negli interi periodi che giornalmente, per ogni anno, ha evidenziato la capacità degli olivi trattati di ridurre la carica batterica dopo il trattamento dopo due anni di trattamenti e di tornare ad essere produttivi.

I risultati dell’analisi multirisoluzione dei dati sono in accordo con i risultati della PCR quantitativa, che indicano una riduzione della carica batterica dopo i trattamenti.

L’analisi combinata condotta con i dati HR e VHR EO, a scala di campo e di albero, potrebbe quindi supportare sia la valutazione che la selezione di olivi adeguati.

Bibliografia

Blonda, Palma, et al. “Monitoring the effectiveness of a bio-fertilizer restoration technique using multi-resolution satellite and meteo-data: the case of Xylella fastidiosa subsp. Pauca.” (2023)

La redazione

Fonte: www.teatronaturale.it