Martedì 23 maggio 2023, l’Oleificio Zucchi ha organizzato un evento a Roma incentrato sul tema della certificazione di sostenibilità della produzione di olio extravergine d’oliva italiano, da portare avanti in abbinamento con gli altri punti di forza della filiera olivicola-olearia del nostro Paese che sono legati alla qualità, alla biodiversità in termini varietali, alla artigianalità delle produzioni, alla presenza diffusa del settore sull’intero territorio ed alle peculiarità produttive.
Il messaggio strategicamente rilevante che è stato lanciato dall’Amministratore delegato Giovanni Zucchi riguarda la necessità che si arrivi in Italia ad “un’unica certificazione della sostenibilità dell’olio extravergine di oliva” ed a tale riguardo l’evento è ruotato attorno al progetto dell’oleificio cremonese, sul quale hanno lavorato alcune autorevoli Università italiane, arrivando a formulare le “Linee guida per la valutazione della comunicazione della sostenibilità degli oli da olive italiane”.
Durante il convegno, il documento di lavoro è stato formalmente donato al Ministero dell’agricoltura, plausibilmente con l’auspicio che possa rappresentare una pietra miliare dalla quale partire per arrivare al traguardo della certificazione unica e della conseguente etichettatura della produzione nazionale.
Lo scopo ultimo è di fornire informazioni attendibili, chiare e trasparenti al consumatore finale e differenziare dal punto di vista di marketing la produzione italiana, ottenendo così anche una ricaduta positiva in termini di valorizzazione e quindi di creazione del valore aggiunto, da ripartire a beneficio degli operatori economici che partecipano alla filiera.
Italia Olivicola è stata presente al convegno con una numerosa delegazione, guidata dal Vicepresidente Luigi Canino che è intervenuto a una delle tre tavole rotonde esprimendo l’apprezzamento dell’organizzazione e evidenziando le iniziative in corso che vanno nella direzione della sostenibilità e della qualità della produzione olivicola italiana.
Sono numerose le sollecitazioni che scaturiscono dall’iniziativa dell’Oleificio Zucchi e sulle quali è necessario attivare una accurata riflessione, in modo da arrivare ad una valutazione della proposta di certificazione unica nazionale per la sostenibilità e la qualità ed eventualmente individuare così un piano di azione da seguire anche con il supporto delle istituzioni ed in primis del Ministero, la cui presenza al convegno con il proprio più alto esponente politico, il Ministro Francesco Lollobrigida, testimonia l’interesse verso la materia e la disponibilità a parlarne con spirito costruttivo.
In realtà, il tema della sostenibilità occupa oggi una posizione centrale nel mercato agroalimentare e non solo. Esso suscita un interesse notevole da parte del consumatore, come è stato evidenziato chiaramente dal “Sondaggio olio EVO sostenibile”, realizzato dall’Università degli Studi Roma 3 e presentato dal Professor Giovanni Mattia, anche se non mancano i problemi in termini di deficit di conoscenza, informazione e consapevolezza da parte del consumatore e, quindi vi è la necessità di utilizzare adeguati strumenti di comunicazione e di informazione per dare concretezza e solidità al tema della sostenibilità.
Non solo l’opinione pubblica è sensibile all’argomento, ma lo sono anche le Istituzioni. L’Italia con il “Decreto Rilancio” del 2020 (art. 224 ter) ha istituito il sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola, basato su:
- un insieme di regole produttive e di buone pratiche definite con uno specifico disciplinare;
- un sistema di monitoraggio presso le aziende della filiera vitivinicola, da attuarsi utilizzando specifici indicatori;
- un sistema di certificazione che attesti il rispetto del disciplinare da parte degli operatori economici;
- l’istituzione di un organismo tecnico-scientifico, il cui compito è di approvare il disciplinare e tenerlo aggiornato in base all’evoluzione delle conoscenze, delle tecniche produttive e del mercato.
Nella menzionata disposizione è già presente l’indicazione sulla possibile estensione ad altra filiera agroalimentare della certificazione di sostenibilità. Pertanto la base legislativa è già predisposta e quindi è possibile innestarsi sull’esistente, per arrivare ad una certificazione estesa alla filiera olivicola olearia.
Anche l’Unione europea è molto attiva nel campo delle regole di base in materia di sostenibilità e sta lavorando su diversi fronti, come l’etichettatura (le dichiarazioni ambientali), le regole della concorrenza, con la possibilità di derogare in caso di accordi di sostenibilità nella filiera, il regolamento quadro sui sistemi alimentari sostenibili che sarà presentato entro la fine del corrente anno.
A questo punto si ritiene opportuno soffermare l’attenzione sul documento di Linee Guida reso pubblico durante il convegno che consta di 120 pagine articolate in 14 capitoli, nei quali il concetto di sostenibilità è stato declinato su quattro diverse dimensioni: quella ambientale, nutrizionale, economica e sociale.
Nella prima rientrano le pratiche di coltivazione, la gestione del tessuto idrogeologico del territorio, l’attenzione alla biodiversità ed al consumo delle risorse naturali (energia, suolo, acqua, la gestione dei rifiuti, le emissioni in atmosfera, la valorizzazione degli scarti, l’innovazione di processo, il ruolo del frantoio).
Sono stati individuati 18 elementi di sostenibilità ambientale (topics) e per ognuno di essi è stata fornita una indicazione del significato e delle attività da mettere in atto. Ulteriori informazioni sulla documentazione prodotta dall’Oleificio Zucchi è reperibile al seguente link: https://www.oleificiozucchi.it/convegnosostenibilita2023/.
In conclusione il tema proposto all’attenzione della filiera è attuale, pertinente, rilevante e serio ed Italia Olivicola è disponibile a partecipare attivamente alle future discussioni, apportando anche i risultati che derivano dalla pluriennale esperienza in termini di progettualità e di iniziative concrete che sono state realizzate sul territorio.