L’olio extra vergine d’oliva italiano è il protagonista alla kermesse milanese martedì 10 maggio, con dati che fanno bene sperare per il futuro del settore. Secondo un’analisi del Centro Studi di Italia Olivicola su dati Nielsen, presentata in occasione del convegno “Italianità: un segno distintivo che attribuisce riconoscibilità e affidabilità ad un prodotto”, la riduzione delle offerte e dei sottocosto ai supermercati sull’olio ha portato a uno spostamento dei consumi, con cali anche a due cifre (anche del 20%) per quello di origine comunitaria, mentre l’italiano cresce (anche del 10%), in netta controtendenza. “Finalmente emerge quanto sostenevamo da tempo – ha spiegato Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola – l’olio extra vergine di oliva italiano non è una nicchia ma può diventare un traino per i consumi e per l’economia nazionale. Ora serve dare più forza al mondo delle cooperative e delle organizzazioni dei produttori per entrare nel mercato. Non è più possibile che gli olivicoltori si facciano dettare i prezzi da altri mondi. Il giusto valore aggiunto deve essere garantito al primo anello della filiera: l’agricoltura”. Un mercato, quello dell’agroalimentare, che cresce ma che deve vedere l’agricoltura sempre più protagonista come ha chiosato Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani: “L’export agroalimentare italiano è cresciuto a 60 miliardi di euro, +17% nel 2022 rispetto al 2021. Il rapporto tra agroindustria e agricoltura si deve realizzare, in maniera sana, attraverso una sostenibilità che non è solo ambientale ma soprattutto economica”. L’Italia è il Paese del vivere bene e della qualità ed è ormai arrivato il momento che i vari comparti facciano squadra, come avvenuto nello stand di Italia Olivicola a TuttoFood che ha visto protagonista la farina del Molino Signetti ma anche gli ingredienti di alta qualità portati dai pizzaioli che si sono alternati sotto la guida di Luciano Sorbillo, Ambasciatore della pizza napoletana nel mondo: “Oltre al tricolore, la pizza è certamente il simbolo del Made in Italy più conosciuto al mondo. E’ l’emblema della dieta mediterranea, quando realizzato con ingredienti di alta qualità, come l’olio extra vergine di oliva dei produttori italiani. Dirò di più la pizza può diventare il principale promoter dell’olio italiano.” Ma i produttori di olio extra vergine di oliva hanno bisogno di vetrine, anche sul web, da cui la partnership tra Alce Nero e Italia Olivicola per un e-commerce dedicato agli oli extra vergini Igp dei produttori italiani. “L’e-commerce è oggi indispensabile per avere un rapporto diretto con il consumatore – ha dichiarato Massimo Monti, amministratore delegato di Alce Nero – abbiamo fornito a Italia Olivicola il nostro know how perché i migliori oli extra vergini IGP nazionali possano arrivare sulle tavole degli italiani, guadagnandosi sempre più credibilità e reputazione”. I consumatori hanno solo da guadagnare da un accorciamento della catena poiché si tengono più sotto controlli i prezzi e si salvaguarda la qualità, come ha commentato Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer: “Occorre andare nelle piazze a spiegare che comprare olio italiano, investendo qualche decina di centesimi in più, significa non solo guadagnare in gusto e salute ma anche nel portafoglio perché di extra vergine di alta qualità se ne usa meno rispetto a quello mass market”. I consumatori hanno bisogno di una guida, ancora meglio un concorso come l’Ercole Olivario di Unioncamere: “Inutile nasconderlo, il prezzo conta e proprio per questa ragione occorre che capire le dinamiche di mercato dell’olio super premium, degli oli vincenti al concorso. Stiamo realizzando un accordo con la Borsa Merci Telematica proprio per tracciare le quotazioni di questi oli” ha commentato Federico Sisti, Segretario Generale Camera di Commercio Umbria. Un primo passo, qui a TuttoFood, per lanciare una sinergia tra pari, tra olivicoltori, industria, ristoratori e pizzaioli e infine consumatori per far vincere l’olivicoltura italiana e quindi quel patrimonio di gusto, salute, biodiversità, professionalità, storia e tradizione che gli olivicoltori incarnano da secoli.