Sin dal 2019 e poi in seguito, abbiamo parlato del tappo anti rabbocco. È utile parlarne
ancora.
Parte della credibilità del locale in cui stiamo mangiando possiamo coglierla anche
dalla bottiglia di olio extravergine di oliva che ci viene portata a tavolo, dietro
eventuale richiesta, e da un dettaglio in particolare. La chiusura della bottiglia stessa e
dalla presenza o meno del cosiddetto anti rabbocco.
La chiusura anti rabbocco ha lo scopo di non travasare altro olio, in genere più
scadente e di minor prezzo, in una bottiglia etichettata con marca e caratteristiche
qualitative e gustative ben precise. Può, purtroppo, capitare che nei ristoranti bottiglie
di olio extravergine di oliva di qualità vengano successivamente riempite con uno di
minore fattura, spacciato però come olio buono.
Il tappo anti rabbocco è obbligatorio per i ristoranti: in questo modo i locali non
possono, o non potrebbero, mescolare nella stessa bottiglia oli di diversi tipi, oppure
un olio di qualità inferiore rispetto all'originale. Ciò è diventato necessario a seguito di
pratiche scorrette da parte di non pochi ristoratori che acquistavano una bottiglia di
olio più o meno pregiato e, una volta terminato, questa veniva riempita con un
prodotto di bassa qualità e provenienza poco chiara.
A danno sia del consumatore ignaro e poco esperto di olio.
Inutile, poi, sottolineare come bisognerebbe diffidare anche (se non di più) di olio
portato a tavola non nelle bottiglie originali, ma in quelle più ‘neutre' di vetro
trasparente, in ampolle oppure in piccole boccette magari pure senza tappo, giocando
sull’antica idea di presentare qualcosa di rustico e campagnolo.
Una legge del dicembre 2014 ha introdotto il dispositivo anti rabbocco che, oltre a
dover impedire un nuovo riempimento della bottiglia, deve risultare “… saldamente
vincolato al collo della bottiglia o in generale al recipiente in modo tale da non
essere possibile la sua asportazione con un mero intervento manuale ovvero senza
mostrare, in caso di avvenuta effrazione, l’alterazione del dispositivo dosatore e o
degli elementi che lo rendono solidale con il contenitore, ovvero segni evidenti della
manomissione, facilmente rilevabili all’esame visivo del controllore o
dell’utilizzatore”.
Questo premesso occorre puntualizzare che il tappo anti rabbocco è obbligatorio per
l'olio servito ai tavoli, ma non per quello utilizzato nelle cucine. La legge riguarda
insomma le bottiglie portate al cliente, che devono necessariamente contenere ciò che
viene riportato sull'etichetta: altrimenti si tratta di frode.
Sono ovviamente previste delle sanzioni amministrative per i trasgressori. L’articolo 7
stabilisce una contravvenzione da 1000 a 8000 euro e la confisca del prodotto in caso
di utilizzo di bottiglia sprovvista di tappo anti rabbocco. La legge si applica
esclusivamente agli oli extravergini e vergini di oliva. Alla base di tutto non c'è
solamente una questione di frode in commercio, ma anche di salute per il cliente. In
caso di manomissione ed esportazione della chiusura anti rabbocco infatti esiste il
pericolo che la piccola biglia, posizionata all’interno del sistema anti frode e
regolatrice dello scorrimento dell’olio, cada all’interno della bottiglia (ndr: nostro
articolo del 21 dicembre 2019). Con il rischio, conseguentemente, poi di ritrovarsela
inavvertitamente nel piatto appena condito e di ingerirla.
La redazione
Fonte: www.cookist.it