Sarà un vero derby tra Italia e Spagna l’elezione per la guida del Consiglio Olivicolo Internazionale, ovvero la più alta autorità mondiale sull’olio d’oliva.
Per la Spagna Jamie Lillo, oggi direttore aggiunto del COI, che ha il sostegno del ministro dell’agricoltura spagnolo, Luis Planas e, ovviamente, dell’intera filiera spagnola dell’olio d’oliva. Ancora, può contare sull’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell, sull’attuale direttore esecutivo Abdellatif Ghedira e sulle sue relazioni personali con il mondo arabo che, oggi, vale come voti e budget il 40% del COI.
Per l’Italia Roberto Berutti, membro del gabinetto del Commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, sostenuto dal nostro ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida e, ovviamente, dall’intera filiera italiana dell’olio d’oliva. Pur non avendo relazioni con il mondo arabo, ha certamente vicino a sé molta parte dell’establishment agricolo della commissione europea che non ha molto gradito le posizioni filo-arabe di Lillo.
Una mozione a sostegno del candidato italiano è stata proposta, e votata unanimemente, da Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola, durante la riunione del Tavolo olivicolo dello scorso 16 febbraio.
La sfida sarà a Bruxelles, essendo intenzione della DG Agri di inviare al COI un solo nome e quindi candidato unico europeo e direttore esecutivo designato.
L’Attuale direttore esecutivo, Ghedira, tunisino, è in carica dal 2016, eletto in deroga per un secondo mandato. La guida ora spetta alla UE e, per un ‘accordo tra gentiluomini’ spetterebbe all’Italia che manca dalla direzione esecutiva da oltre vent’anni.
La decisione finale sarà probabilmente presa dal Consiglio agricolo del 20 e 21 marzo prossimi.
La redazione