Per la gestione dei danni da avversità catastrofali (alluvione, gelo e siccità), a partire da questa campagna debutta il Fondo mutualistico nazionale avversità catastrofali – AgriCat. È il quarto strumento agevolato per la difesa passiva, che si affianca a polizze assicurative, fondi di mutualità danni e fondi per la difesa del reddito.
AgriCat è un fondo il cui soggetto gestore è la società Agri-Cat srl e opera su tutto il territorio nazionale, con adesione automatica per tutte le aziende che presentano domanda unica e quindi beneficiarie degli aiuti diretti Pac.
Il Fondo copre esclusivamente le perdite di resa dovute all’effetto delle avversità alluvione, gelo e siccità, che superano la soglia minima del 20% della produzione media dell’agricoltore, ovvero la produzione calcolata come media della produzione degli ultimi tre anni o degli ultimi cinque escludendo la produzione più alta e quella più bassa. Come per le assicurazioni agevolate, la produzione media è espressa in termini di valore.
Per il fondo AgriCat la produzione media annua è determinata utilizzando “indici di valore” che esprimono l’importo massimo ad ettaro risarcibile da parte del fondo in caso di sinistro. Così il valore indice esprime la quota di ricavo che copre i costi variabili determinati statisticamente. Quindi il fondo AgriCat risarcisce parte dei potenziali ricavi e non il valore commerciale del prodotto.
Nella campagna 2023 il fondo prevede condizioni di operatività differenziate per tipologie colturali e più favorevoli per gli agricoltori nuovi assicurati, ovvero per le imprese che si dotano di una copertura assicurativa e che non l’hanno avuta nei cinque anni precedenti.
Nel caso di danni da alluvione, gelo o siccità, il fondo opera secondo le seguenti condizioni:
- colture permanenti (con l’esclusione di agrumi e olivi), colture orticole e vivai: la franchigia è pari al 30% e prevede un limite di indennizzo al lordo della franchigia al 40%;
- seminativi e altre colture, compresi agrumi ed olivi: la franchigia è pari al 20% e il limite di indennizzo al lordo della franchigia è del 35%.
Il Pgra prevede un’agevolazione per gli agricoltori che si assicurano per la prima volta o che non si assicuravano da almeno 5 anni e, ferme restando le franchigie, il limite di indennizzo è maggiorato del 5%.
Il fondo diventa operativo con il riconoscimento formale di un evento catastrofale: il fondo individua aree colpite sulla base di mappe elaborate attraverso gli indicatori agrometeorologici distinti per le singole avversità in base a quanto sarà previsto nell’emanando regolamento.
L’esistenza del nesso di casualità tra evento/i e mancata resa, nonché la quantificazione del danno verranno desunti dai bollettini di campagna redatti dai periti incaricati dalla compagnia di assicurazione. Nei casi invece in cui l’impresa non sia assicurata o abbia una copertura con garanzie diverse da quelle catastrofali, la quantificazione del danno sarà di tipo areale, calcolato con i dati derivanti da perizie campionarie e tenendo conto dei dati derivanti delle perizie realizzate nell’area per le coperture assicurative catastrofali.
Prima dell’eventuale risarcimento da parte del fondo, Agea sarà chiamata a verificare l’eventuale sovracompensazione. Agea realizzerà una verifica sul valore cumulato di: risarcimento derivante da altri strumenti (polizze, fondo mutualistico danni, fondo reddito settoriale) e la compensazione di AgriCat. Tale cumulo non può essere superiore al valore della mancata produzione accertata dai periti della compagnia di assicurazione.
La copertura del fondo è automatica per tutte le aziende agricole che presentano la domanda unica relativa ai pagamenti diretti Pac e non prevede un esborso finanziario da parte dell’agricoltore.
Il fondo AgriCat per sua natura ha una capacità di ristoro dei danni molto contenuta, poichè nasce come strumento non sostitutivo della polizza, ma complementare. L’obiettivo del fondo è favorire sempre di più un maggiore sviluppo e integrazione con le coperture assicurative, dare una risposta seppur limitata a tutti i territori dove il ricorso alle assicurazioni è ridotto, creare un sistema che in prospettiva sia in grado di dare risposte importanti agli agricoltori.
L’Italia è stato l’unico Paese europeo ad aver attivato questo strumento previsto dal Reg. (Ue) 2115/2021 sui piani strategici Pac.
La redazione
Fonte: terraevita.edagricole.it